Come sarà l’ufficio di domani e quali soluzioni possiamo mettere in pratica per far convivere più serenamente vita professionale e personale. Bergamo offre soluzioni e invita al dialogo attraverso l’appuntamento Smart Working, Smart Companies. Lavorare a Cielo Aperto promosso a Palazzo Frizzoni, sede del Comune, dall’Alleanza Smart Companies di Bergamo. L’Alleanza è un progetto realizzato con il contributo di ASL Bergamo che si colloca fra le azioni del Piano Territoriale per la Conciliazione famiglia-lavoro, come da progetto regionale, ed è nata dall’impulso di cinque aziende pioniere del lavoro agile. ABB, Banco Popolare, Italcementi, UBI Banca e Volvo Group sono partite sei mesi fa con la sperimentazione che ha coinvolto oltre 1.000 lavoratori e lavoratrici. Fin dall’inizio anche un ente istituzionale ha accompagnato il progetto in qualità di capofila, il Comune di Val Brembilla, che oltre ad occuparsi del coordinamento e delle relazioni istituzionali, ha assunto un ruolo simbolico: “Lo smart working non è solo una questione interna aziendale – spiega il Sindaco Damiano Zambelli – ma si riflette sul benessere dei cittadini e, quindi, sulla società. Per questo è di sicuro interesse degli enti locali promuovere progetti di questo tipo”. Recentemente, poi, si è aggiunto il Comune di Bergamo che sta facendo partire il test smart working fra alcuni dipendenti comunali. Il coordinamento della rete e la valutazione dei risultati è a cura di Variazioni srl. Durante l’evento il pubblico ha, inoltre, l’opportunità di visitare l’Ufficio a Cielo Aperto allestito da Microsoft all’esterno di Palazzo Frizzoni per capire come le nuove tecnologie possano abilitare concretamente lo smart working.
Una giornata per presentare i primi significativi risultati della rete bergamasca, ma anche per sensibilizzare, stimolare altre aziende e coinvolgere istituzioni, associazioni di categoria e sindacati in un lavoro comune che renda le modalità di lavoro sempre più “human friendly” senza rinunciare alla produttività. L’obiettivo dell’evento è prima di tutto diffondere la consapevolezza che lavorare in modo smart si può, sia dal punto di vista tecnologico che da quello culturale.
Lo dimostrano i numeri. Il monitoraggio dei 1.000 smart worker coinvolti restituisce un racconto di risparmi e maggiori risultati. I lavoratori che hanno scelto lo smart working – che erano per il 69% uomini e il 31% donne per la maggior parte tra 36 e 45 anni – hanno risparmiato in termini di tempo, denaro ed emissioni di CO2. Per quanto riguarda il primo parametro, il 66,7% degli smart workers impiega da 30 a 60 minuti al giorno di viaggio verso il luogo di lavoro; nei sei mesi della sperimentazione ogni smart worker ha risparmiato in media 113 ore. Per il capitolo dei risparmi economici, nel periodo della sperimentazione uno smart worker ha risparmiato fino a 50 euro al giorno di cui mediamente 20 per trasporto e fino 30 euro per altre spese (baby sitter, pre-scuola, pasti, ecc.). Risultati estremamente positivi anche per l’ambiente: ogni lavoratore ha percorso in media 30 km in meno al giorno per raggiungere il posto di lavoro il che, moltiplicato per le giornate di smart working effettuate, ha permesso di risparmiare nel corso dei sei mesi una media di 1.448 km a lavoratore. Complessivamente l’abbattimento degli spostamenti in auto ha consentito di risparmiare 65.400 kg di emissioni di CO2. Lavorando in un luogo diverso dall’ufficio, per lo più la propria abitazione, la produttività non è diminuita, anzi. I manager delle aziende coinvolte hanno dichiarato che nel 94% dei casi la produttività degli smart workers è rimasta costante o è aumentata e che il 96% dei lavoratori ha raggiunto in pieno gli obiettivi prefissati. In ultima analisi il 70% dei dipendenti coinvolti ha dichiarato di essere molto soddisfatto e il 75,5% di aver notato miglioramenti nel rapporto vita privata-lavoro.
Dopo il racconto dei tecnici “sul campo” riguardo a criticità e metodi applicati durante la sperimentazione, la parola, quindi, ai Direttori Risorse Umane delle aziende smart e del partner Microsoft che raccontano come e perché il modello bergamasco può diventare un traino a livello nazionale. “Lo smart working – afferma Silvia Parma di ABB – è strategico per l’impresa di domani perché è un progetto di trasformazione e innovazione del modo di lavorare con vantaggi per tutti, aziende, dipendenti e società. Consente di sviluppare un modello di leadership non fondato sul controllo ma sulla fiducia e sulla responsabilizzazione mantenendo l’attenzione ai risultati”. L’importanza del lavoro in rete è al centro della riflessione di Roberto Speziotto di Banco Popolare: “Banco Popolare crede nella collaborazione fattiva sia al proprio interno che esternamente. Per questo riteniamo che la rete con altre aziende, anche non del settore bancario, è particolarmente utile e stimolante, perché ci permette di condividere le best practices e di mettere a fattor comune idee e soluzioni innovative volte a diffondere, oltre che lo smart working, il work life balance in azienda”. “Nella nostra esperienza, che dura da sei mesi e coinvolge al momento ottanta persone in tre sedi – afferma Mario Napoli, responsabile Risorse Umane di UBI Banca – abbiamo avuto riscontri molto positivi sia per i dipendenti che per la banca: maggiore flessibilità e tempo risparmiato per spostamenti casa-ufficio si sono tradotti in un incremento della qualità della vita privata e in un miglior utilizzo del tempo di lavoro, anche in termini di produttività. Riteniamo che tutto questo avrà un ritorno sempre più evidente sulle persone, sui processi e sui risultati aziendali”. Massimo Luksch di Volvo si concentra sull’importanza dell’innovazione nelle modalità di lavoro in un’ottica di innovazione organizzativa: “Obiettivi aziendali, risorse disponibili ed ambiente esterno sono le variabili che contribuiscono a definire la struttura delle organizzazioni; con il cambio di paradigma portato dall’economia della conoscenza, si rende necessario innovare i processi aziendali e l’organizzazione del lavoro in un’ottica di valutazione delle performances e non più di controllo del tempo”. Infine Pino Mercuri, Direttore Risorse Umane di Microsoft Italia sottolinea come lo smart working possa offrire grandi opportunità: “Sempre più aziende in Italia inaugurano modalità di lavoro più “a misura di persona”, per supportare i singoli nel raggiungimento dei propri obiettivi e nella gestione equilibrata di priorità professionali e personali. Microsoft non si limita ad offrire soluzioni in grado di agevolare la collaborazione, come il nuovo Office 2016, ma cerca anche di aiutare le aziende ad acquisire consapevolezza dei vantaggi dello smart working. Insieme a Variazioni, abbiamo dato vita a SmartIndex, uno strumento gratuito e anonimo che permette di valutare il grado di prontezza di un’azienda rispetto all’adozione del lavoro agile ed è incoraggiante quanto emerso dall’analisi negli ultimi 3 mesi: grande sensibilità verso i benefici in termini di risparmio con un indice di propensione economica pari a 6,7 in una scala da 1 a 10. Certo, il quadro normativo e culturale devono evolvere ulteriormente per consentire di cogliere appieno le opportunità dello smart working, per questo in occasioni come l’evento odierno è importante mettere a fattor comune esperienze e best practice”.
La palla passa, dunque, alle altre aziende, quelle che vogliono essere smart ma non hanno ancora fatto il “grande passo”. Per questo in platea sono stati invitati i manager di alcune grandi aziende a livello nazionale, che hanno così l’opportunità di esporre dubbi e pareri ai colleghi dell’Alleanza. Saranno loro gli attori di un cambiamento diffuso.
Cambiamento, però, che necessita di terreno fertile, quello che può essere garantito solo in presenza di un contesto normativo che oggi non sempre è adeguato alle necessità. Ne hanno parlato gli esponenti delle istituzioni, partendo dalle azioni del Piano Conciliazione dell’ASL di Bergamo esposte dal Direttore Sociale Giuseppe Calicchio, passando per i comuni – quello di Milano, impegnato con l’Assessora Chiara Bisconti nella promozione della Giornata del Lavoro Agile, e quello di Bergamo, con le nuove iniziative all’interno dell’Alleanza presentate dal Vicesindaco Sergio Gandi e dall’Assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni – fino ai vertici della piramide istituzionale, rappresentati da Maurizio Del Conte, professore di diritto del lavoro alla Bocconi e consigliere del Presidente del Consiglio per il Jobs Act, e dall’eurodeputata Alessia Mosca, promotrice della proposta di legge sullo smart working al Parlamento Europeo. Fondamentale su questo piano è la collaborazione fra le associazioni di categoria e i sindacati, rappresentati da Tiziana Tafani (Ufficio Relazioni Sindacali ABI) e Gianluca Bianco (Segreteria Nazionale FEMCA CISL).
L’evento è realizzato in collaborazione con Microsoft che, per dimostrare come sia possibile lavorare ovunque aumentando efficienza e produttività, ha allestito all’esterno di Palazzo Frizzoni l’Ufficio a Cielo Aperto. Alcuni dipendenti di importanti realtà locali che hanno intrapreso un percorso d’innovazione in una logica di smart working come ABB, UBI Banca e Volvo Group saranno infatti operativi da Piazza Matteotti e grazie all’utilizzo della tecnologia Microsoft potranno portare avanti le proprie attività da remoto garantendo la continuità dei processi aziendali e il servizio al cliente. Le tre aziende bergamasche hanno infatti adottato la piattaforma di cloud computing per la produttività Office 365 e PC Windows, grazie a cui è possibile collaborare, condividere informazioni e contribuire a progetti ovunque e in qualunque momento, accedendo facilmente su dispositivi mobili alla posta elettronica, agli applicativi Office e a soluzioni di comunicazione integrata. Tre esperienze diverse ma significative che dimostrano come le nuove tecnologie possano abilitare uno stile di lavoro più flessibile, che consente alle aziende di ottimizzare la produttività e ai dipendenti di gestire al meglio il rapporto tra vita lavorativa e vita privata.
Nel settore dell’energia e dell’automazione in cui opera ABB è fondamentale essere sempre connessi e poter accedere al patrimonio informativo aziendale anche fuori sede, in modo da non rallentare il team di lavoro e offrire risposte puntuali ai clienti. Anche nell’industria dei trasporti e delle macchine da costruzione in cui opera Volvo Group poter condividere informazioni strategiche tra i reparti e con i fornitori a prescindere dalla localizzazione è fondamentale per garantire processi efficienti e di conseguenza prodotti di qualità. In un mondo altamente competitivo come quello bancario in cui è attiva UBI Banca, collaborare in mobilità nel rispetto di standard di sicurezza consente di garantire un migliore servizio e consolidare la relazione con la clientela che rappresenta un driver di crescita fondamentale. Grazie alla collaborazione con Microsoft, le tre aziende del territorio bergamasco si propongono quindi di migliorare i processi e guadagnare un vantaggio competitivo, e con l’Ufficio a Cielo Aperto intendono mostrare il proprio modus operandi per ispirare tante altre realtà, che puntando sulla tecnologia possono recuperare competitività.
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