Secondo una ricerca Microsoft-Ipsos Mori il 66% delle PMI del Belpaese ha rinnovato o sta rinnovando i propri processi IT e il 68% dei dipendenti punterebbe su Cloud Computing e Mobility a supporto del business. Gli italiani sono il popolo che dà più peso al ruolo della tecnologia come strumento per ottimizzare il lavoro e il work-life balance.
I dati di mercato confermano il crescente interesse per il Cloud in Italia: i nuovi clienti Microsoft del mercato PMI nel trimestre luglio-settembre sono cresciuti del 200% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. L’esperienza di Vibram e Directio dimostra il valore del Cloud nel percorso di internazionalizzazione e competitività.
Milano, 24 Novembre 2015 – Microsoft conferma il proprio impegno a supporto della digitalizzazione delle PMI in linea con uno scenario di crescente interesse delle realtà italiane verso il Cloud Computing e le nuove tecnologie. In particolare sono i dipendenti delle PMI nostrane i veri motori dell’innovazione e la ricerca Microsoft-Ipsos Mori 2015 dal titolo “I dipendenti delle PMI e la tecnologia” 1 li dipinge pronti ad abbracciare con forza e fiducia più strumenti digitali sul lavoro.
I dipendenti delle PMI italiane riconoscono l’importanza della tecnologia: il 43% crede che l’utilizzo della tecnologia debba essere una priorità per ridurre i costi, molto diffusa anche la convinzione che la tecnologia possa aiutare la propria azienda a crescere (42%). Le PMI italiane appaiono di fatto in cammino verso l’innovazione: il 33% dei dipendenti lavora già per aziende che seguono logiche paperless e sono ben connesse online e la stessa percentuale, il 33%, dichiara di lavorare per aziende che stanno rinnovando i proprio processi IT e passando a un modello online.
Mobility e Cloud sono aspetti importanti nell’opinione dei dipendenti italiani per supportare le proprie aziende nel percorso di crescita. Se dovessero suggerire l’acquisto di una nuova soluzione/servizio per aiutare il proprio business ad avere più successo, il 37%, punterebbe su laptop, smartphone e tablet e il 31% sul Cloud, sia che si tratti di infrastruttura o servizi per la collaborazione o il CRM.
Per quanto riguarda i device di comune utilizzo, i confini tra aziendale e personale sono labili: si fa strada anche tra le PMI il BYOD, ma al contempo l’utilizzo di strumenti aziendali per fini personali. Il 61% dei dipendenti italiani afferma di utilizzare un PC aziendale e solo il 26% un PC personale, ma se si considerano i device mobili, la situazione cambia e sono più numerosi i dipendenti che utilizzano dispositivi personali: una buona percentuale (il 40%) utilizza uno smartphone personale, il 30% un laptop personale e il 17% un tablet personale – quote che crescono tra i dipendenti che lavorano regolarmente fuori ufficio (rispettivamente 51%, 45% e 21%). Dato interessante emerge dal confronto con gli altri Paesi europei oggetto della ricerca: sono gli italiani quelli che più utilizzano device personali.
Altro aspetto significativo è legato alle implicazioni in termini di sicurezza e perdita di dati, perchè dalla survey emerge come solo 1 dipendente su 3 abbia un back up online.
Dalla ricerca Microsoft-Ipsos Mori che indaga il rapporto tra dipendenti delle PMI e tecnologia emergono importanti considerazioni anche in termini di lavoro fuori sede e work-life balance. La stragrande maggioranza (93%) afferma di lavorare regolarmente o occasionalmente anche fuori dall’orario lavorativo.
La maggior parte dei dipendenti delle PMI italiane in grado di lavorare fuori dall’ufficio accede al proprio lavoro da remoto con smartphone, tablet, computer attraverso un servizio cloud come Office 365 (52%) o da un computer di casa con connessione remota (51%).
Nonostante la maggior parte (65%) dei dipendenti delle PMI italiane considera adeguato il proprio work-life balance, 1 su 4 ammette di doversi destreggiare per conciliare vita privata e vita lavorativa. Di fatto il work-life balance risulta essere un aspetto decisamente importante nella valutazione del proprio posto di lavoro (74%), al pari di altri elementi quali salario (79%) e sicurezza/stabilità (75%).
Nell’opinione dei dipendenti delle PMI italiane quello che potrebbe semplificare il proprio lavoro sono sicuramente software e applicazioni più smart e nuovi device (oltre 30%). Interessante il confronto con lo scenario europeo: gli italiani sono il popolo che dà più peso alla tecnologia come strumento per ottimizzare il proprio lavoro. In particolare i dipendenti delle PMI italiane sono consapevoli del ruolo strategico della mobility e dell’impatto positivo dei nuovi device mobili sul proprio work-life balance: il 62% afferma che la tecnologia mobile è in grado di ottimizzare i tempi e migliorare la produttività.
“Le PMI italiane si mostrano sempre più propense all’adozione del Cloud e in effetti il crescente interesse per le nuove tecnologie dipinto dalla ricerca Ipsos Mori è confermato anche dalla nostra esperienza sul mercato. Pensate che i nuovi clienti nel mercato PMI nel trimestre luglio-settembre sono cresciuti di oltre il 200% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Questo è avvenuto anche grazie all’incremento del 21% dei Reseller cloud che fanno parte del nostro ecosistema di Partner, con cui ci impegniamo per raggiungere in modo capillare le PMI sul territorio, promuovendo la digitalizzazione del tessuto economico nazionale. L’Italia si rivela una Paese molto ricettivo, dove il business cloud continua a crescere a due cifre con un fatturato anno su anno quasi raddoppiato. La nostra suite per la produttività Office 365 e la nostra piattaforma cloud Azure si rivelano sempre più asset strategici a supporto della competitività delle realtà nostrane come dimostrano alcune storie di eccellenza come la varesotta Vibram e la torinese Directio. Obiettivo di Microsoft è non solo supportare il percorso d’innovazione delle PMI, ma anche promuovere la condivisione di best practice come queste ed è quello che intendiamo fare con la nuova piattaforma Storie”, ha commentato Vincenzo Esposito, Direttore della Divisione Piccola e Media Impresa e Partner di Microsoft Italia.
Vibram – azienda del Varesotto con oltre 75 anni di esperienza, che ha quest’anno acquisito Quabaug Corporation, partner storico da oltre 50 anni situato a North Brookfield, divenendo così QVI (Quabaug Vibram Innovation) – rappresenta un esempio significativo di PMI che si è fatta strada nel mondo grazie alla costante attenzione all’innovazione: la qualità della suola “Carrarmato” ideata dall’alpinista Vitale Bramani per garantire aderenza e impermeabilità è apprezzata in 120 Paesi. Il percorso di internazionalizzazione di Vibram vede l’azienda attiva anche all’estero con 3 sedi, 700 dipendenti e oltre 1000 partner per una produzione che supera i 40 milioni di suole all’anno. Aprendosi a diversi mercati nel mondo per Vibram è stato fondamentale mantenere un’identità forte e facilitare la condivisione di informazioni. Con l’obiettivo di ottimizzare la comunicazione e avvalendosi del supporto del Partner NetVisory, l’azienda ha dato il via a un processo di ristrutturazione del sistema informativo aziendale che ha fatto leva sull’introduzione di nuovi strumenti di produttività e collaborazione come la piattaforma cloud Office 365 e la nuova Intranet basata su Sharapoint Online.
“L’innovazione fa parte da sempre del DNA di Vibram e puntare su Cloud Computing e nuove tecnologie per ottimizzare la collaborazione tra dipendenti in tutto il mondo è stata una scelta naturale che ci ha consentito di rispondere con efficacia alle esigenze organizzative e di business, introducendo una nuova modalità di lavoro più agile all’insegna della produttività aziendale e del work-life balance individuale. Grazie all’adozione della piattaforma cloud Office 365 è stato possibile recuperare efficienza e fare affidamento su OneDrive for Business per l’archiviazione e la distribuzione partecipata delle risorse. I nostri dipendenti possono così accedere al patrimonio informativo aziendale e portare avanti le proprie attività ovunque e in qualunque momento”, ha dichiarato Sara Bardelli, HR Manager EMEA, Vibram S.p.A. “Altro asset strategico per la collaborazione oltre i confini nazionali è la nuova Intranet One Vibram basata sulla piattaforma cloud Sharepoint che a partire dal 2013 abbiamo gradualmente introdotto in Europa, USA e Cina per abilitare la condivisione e l’accesso anche in mobilità a informazioni e strumenti di formazione e per semplificare il dialogo anche con fornitori e partner. Fino ad allora potevamo contare su piattaforme obsolete, diverse tra di loro, con domini eterogenei e difficile governance. Vista la natura sempre più internazionale del nostro business, la Intranet è stata un mezzo utilissimo a supporto delle HR per veicolare notizie aggiornate a tutti i dipendenti a livello globale e per gestire facilmente ferie e cedolini”.
Il caso di Directio, gruppo torinese specializzato nella produzione di contenuti tecnico-economici, nella formazione a distanza e nell’offerta di strumenti gestionali, dimostra il valore strategico del Cloud Computing a supporto della competitività delle PMI. Nel giro di un paio di anni l’azienda è infatti riuscita ad accreditarsi come partner progettuale di Ministeri, Ordini Professionali e Associazioni Datoriali Nazionali per la capacità di organizzare eventi, offrire servizi digitali ed erogare approfondimenti su temi economici e normativi: Directio produce 3000 news, 320 video tematici, oltre 1200 segnalazioni di scadenze commentate, circa 50 piattaforme per la formazione online. Le piattaforme online di Directio registrano oltre 3 milioni di contatti unici e anche per garantire un servizio continuativo e affidabile l’azienda ha scelto di dotarsi di un’infrastruttura solida e sicura, in grado di far fronte ai picchi di utilizzo senza richiedere manutenzione impegnativa. Per questo si è scelto di passare dallo IaaS al PaaS migrando sulla piattaforma cloud Microsoft Azure.
“Sviluppiamo da sempre i nostri prodotti in ambiente Microsoft, come per esempio la piattaforma Business Plan Directio che è stata sviluppata nel 1998 proprio su database SQL Server e con frontend ASP, perciò quando abbiamo scelto di progettare la versione 2.0 abbiamo puntato sulla piattaforma cloud Azure per sfruttarne i vantaggi in termini di scalabilità. Il frontend è stato rinnovato in linea con i moderni standard web adottando tecnologia Microsoft ASP .NET MVC 5 e l’accesso ai dati è basato su Entity Framework 6. Il tutto pubblicato e reso disponibile agli utenti sfruttando i Website di Microsoft Azure e grazie allo Storage Azure vengono memorizzati più efficacemente report e immagini”, ha dichiarato Alessio Berardino CEO e Direttore Editoriale Directio Spa. “Grazie alla migrazione su Azure abbiamo ottenuto notevoli benefici in termini di risparmio, efficienza e minor carico di lavoro per il team IT, che può così focalizzarsi su attività a maggior valore aggiunto come lo sviluppo progettuale. I processi d’implementazione sono del resto più semplici, come anche quelli di backup. Un importante vantaggio è chiaramente legato alla maggiore scalabilità delle applicazioni e alla capacità di poter gestire in modo più flessibile le richieste del mercato. E proprio per questo che il cloud si rivela per noi un alleato strategico a supporto del nostro percorso di crescita”.
1 La Ricerca Microsoft-Ipsos Mori 2015 “I dipendenti delle PMI e la tecnologia” ha coinvolto oltre all’Italia altri 15 Paesi in Europa per un totale di 5.500 dipendenti di PMI.