Artigiani del XXI secolo: perché settori antichi centinaia d’anni stanno adottando le tecnologie più moderne

Da centinaia, se non migliaia, di anni, il settore dell’artigianato crea prodotti da sempre usati, amati e apprezzati da tutti. Dalle lavorazioni tessili che danno vita ai manufatti che indossiamo o usiamo per decorare casa, fino all’arte e alla scienza enologica o casearia, ogni generazione ha saputo far tesoro degli insegnamenti e delle competenze della precedente, pur adeguandosi per soddisfare le mutate esigenze della clientela e adottando via via le nuove tecniche disponibili.

Questa capacità di adattamento è ciò che ha consentito a tanti artigiani di sopravvivere, e anche prosperare, in periodi di grandi mutamenti, come, recentemente, durante l’emergenza dovuta al COVID-19. Italia e Spagna sono state tra i Paesi più duramente colpiti fin dall’inizio della diffusione della pandemia, ma, al contempo, hanno anche saputo mostrare grandi capacità di innovazione artigianale, facendo, come l’esperienza insegna, di necessità virtù.

A Salamanca, in Spagna, un’azienda tessile ha completamente convertito le sue attività, dalla produzione di cuscini a quella di mascherine chirurgiche a elevato potere filtrante, certificate AITEX. Il cambiamento ha persino indotto l’azienda, Fibras Textil Sánchez, attiva da oltre 25 anni, a cambiare il proprio nome in Mascarillas Béjar per riflettere la propria nuova identità.

La prima sfida è stata quella di produrre mascherine. Ma la seconda, e forse più grande, è stata quella di farle arrivare laddove richieste. Essendosi trovata ad affrontare un accumularsi di ordini e clienti che richiedevano le mascherine in tempi rapidi, Mascarillas Béjar ha adottato Microsoft Dynamics 365 Customer Service, una soluzione cloud unica per l’intera azienda, che comprende anche la gestione e l’ottimizzazione delle interazioni con i clienti. Con il supporto di un partner di Microsoft, Data Recover, e della società di soluzioni IT Esprinet, l’azienda spagnola è riuscita a modernizzare la propria catena di fornitura e a migliorare l’esperienza dei clienti, offrendo modalità agevoli e sicure di acquisto e vendita delle mascherine, mediante piattaforma e-commerce.

Oltre ad assicurare alle realtà locali e ai cittadini la fornitura delle mascherine tanto richieste, l’azienda è riuscita anche a salvaguardare i posti di lavoro dei propri dipendenti, in un momento di generale difficoltà economica.Il successo di questa improvvisa trasformazione ha incoraggiato Mascarillas Béjar a iniziare ad esplorare sia nuove opportunità di business che le tecnologie adatte ad adeguare la propria offerta di prodotti.

Grazie alle soluzioni adottate, siamo riusciti a dare un impulso alla nostra azienda familiare e a salvaguardare tutto il personale locale. La sfida è divenuta un’opportunità e ne siamo tutti molto orgogliosi.

Alberto Sanchez, Mascarillas Béjar

Mentre Mascarillas Béjar ha reinventato il proprio assortimento di prodotti, altre due aziende italiane hanno saputo adattarsi alla pandemia modificando le proprie modalità di interazione con i clienti, e la tecnologia ha dato una mano anche in questa loro transizione.

Per la lombarda Latteria San Pietro, produttrice di circa 67.000 forme di Grana Padano DOP all’anno, la pandemia ha offerto l’opportunità di reinventare le modalità di approccio con i clienti, lanciando un’innovativa “degustazione virtuale”, in tempi in cui le degustazioni fisiche e i tour al caseificio non potevano essere effettuati.

Latteria
Latteria San Pietro produce circa 67.000 forme di Grana Padano DOP all’anno. La pandemia ha creato un’opportunità per reinventare l’esperienza dei clienti mediante degustazioni virtuali.

L’iniziativa è stata pensata per portare il gusto e i profumi di Grana Padano direttamente nelle case delle persone. Ai partecipanti veniva inviata una combinazione di diversi prodotti (oltre al Grana Padano DOP, anche vino), accompagnata da altri stimoli sensoriali, come il fieno locale e alcuni aromi tipici della zona. Le persone venivano quindi guidate da remoto in degustazioni di gruppo mediante Microsoft Teams, in cui potevano anche assistere alle diverse fasi della produzione, sia attraverso i racconti degli esperti che mediante le numerose videocamere posizionate nelle stalle e nel nuovo caseificio.

L’idea della degustazione virtuale è nata dal desiderio di integrare la forza comunicativa del digitale con l’intensità dell’esperienza sensoriale diretta.

Stefano Pezzini, presidente di Latteria San Pietro

Per Latteria San Pietro, i prossimi passi saranno sfruttare Microsoft Teams per creare eventi dal vivo dedicati ai clienti sia B2B che B2C, in grado di collegare la Lombardia al mondo e di illustrare l’eccellenza agricola della regione.

Nulla sa accompagnare il formaggio come il vino. In Toscana, la famiglia Bianchini produce vino da generazioni, nella splendida tenuta risalente al XVII secolo, Ciacci Piccolomini D’Aragona. Prima della pandemia, questa azienda vinicola a gestione familiare accoglieva ospiti da tutto il mondo nella sua ben frequentata vigna, per mostrare la coltivazione, la preparazione e la produzione della nuova annata.

Un evento che, normalmente, sarebbe stato segnato da viaggi internazionali, fiere e visite alle cantine e alla tenuta. Nulla di ciò è stato possibile nel 2020. Da un momento all’altro, Ciacci Piccolomini d’Aragona si è ritrovata davanti all’impegnativo compito di continuare a servire i clienti e di promuovere la propria nuova annata, pur con i cancelli delle vigne ancora chiusi al pubblico.

La storica cantina toscana Ciacci Piccolomini D’Aragona illustra come l’attività sia stata adattata nel corso della pandemia. (fonte: Microsoft)

Facendo buon viso a cattiva sorte, l’azienda ha saputo unire tradizione e tecnologia. E utilizzando Microsoft Teams, la cantina ha lanciato le degustazioni enologiche virtuali, consentendo ai clienti finali l’assaggio dei vini Ciacci inviati presso le loro case, con il vantaggio del supporto degli esperti ricevuto e condiviso mediante videochiamata. Tale strategia commerciale si è rivelata fondamentale per i contatti con fornitori, distributori, giornalisti e stampa specializzata durante il lockdown.

E mentre la vigna ha riaperto ai visitatori, la lezione appresa durante la crisi ha reso evidente a Ciacci come sia possibile creare un’efficace connessione virtuale con gli appassionati di vini di tutto il mondo, aprendo nuove opportunità per espandere la base clienti. Ciacci sta infatti già progettando di utilizzare ancora i tour virtuali in futuro, per invitare tanti appassionati nel raffinato mondo della storica cantina toscana.

Dopo la pandemia, il mondo non sarà più lo stesso. Non avrebbe più senso lavorare come facevamo prima. Le cantine dovranno impegnarsi a utilizzare strumenti virtuali come Teams per ampliare il proprio mercato.

Alex Bianchini, responsabile produzione di Ciacci Piccolomini d’Aragona

Questo periodo ha messo a dura prova tante imprese retail di tutto il mondo, imponendo loro una serie di cambiamenti. Qui, nel nostro Mediterraneo, storicamente luogo di grandi rinascite, il momento è stato di ispirazione per innovare nel modo più autentico: nel rispetto delle tradizioni, ma trasformando il modo di approcciare l’attività e il mercato. Un esempio di evoluzione del settore artigianale in grado di preparare la strada per il futuro. Qualsiasi sfida si presenti.

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