Al via la 24 ore internazionale di Chirurgia Olografica di Microsoft #HolographicSurgery: in scena il futuro della sanità

Una maratona di 13 interventi e oltre 60 speaker internazionali per mostrare il potenziale della realtà mista in ambito operatorio a supporto della medicina di precisione.

Emblematico il caso italiano presso l’IRCCS Policlinico San Donato, che ha iniziato a utilizzare HoloLens 2 per migliorare la pianificazione tra cardiologi e cardiochirurghi
e ottimizzare l’efficacia degli interventi.

 Al via oggi la 24 ore internazionale di Chirurgia Olografica organizzata da Microsoft per mostrare come le tecnologie per la realtà mista stiano dando forma a una nuova era della sanità. Utilizzando il computer olografico per la Mixed Reality HoloLens 2 – leggero, confortevole e immersivo – e facendo leva sulla soluzione Dynamics 365 Remote Assist, è infatti possibile abilitare nuovi scenari di collaborazione e visualizzazione delle informazioni, adottare nuove tecniche chirurgiche e migliorare la precisione degli interventi. La non-stop mostrerà per 24 ore 13 operazioni ortopediche da tutto il mondo, guidate dal Dott. Thomas Gregory, Responsabile del Reparto Orthopaedic & Trauma presso l’Avicenne AP-HP University Hospital (Francia), che collaborerà in video conferenza con chirurghi situati in 13 diversi Paesi: Francia, India, Emirati Arabi Uniti, Sud Africa, Ucraina, Germania, Belgio, Marocco, Brasile, Bolivia, Messico, Stati Uniti e Regno Unito. Grazie a HoloLens 2, i chirurghi saranno in grado di mostrare il proprio campo visivo a colleghi in altre parti del mondo, condividere best practice e interagire con immagini anatomiche dei pazienti sotto forma di ologramma.

L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione tra Microsoft e il Professor Gregory, che da anni è impegnato presso l’Avicenne Hospital nello sviluppo di soluzioni sanitarie moderne, efficienti e sicure in grado di potenziare le capacità dei chirurghi, e che già nel 2017 ha condotto la prima operazione in realtà mista. Inoltre, il Professor Gregory gestisce un centro chirurgico basato sull’AI, chiamato Moveo, presso La Maison des Sciences Numériques (MSN) della Université Sorbonne Paris Nord. Tra le diverse attività, Moveo processa grandi volumi di dati chirurgici raccolti in modo sicuro tramite il visore olografico HoloLens, che alimentano algoritmi AI e permettono di offrire consigli in tempo reale ai chirurghi, ottimizzando le procedure. L’esperienza pluriennale del Professor Gregory verrà quindi condivisa con colleghi da tutto il mondo in uno scambio di pratiche.

Parallelamente ai 13 interventi chirurgici, si succederanno molteplici tavole rotonde con oltre 60 tra specialisti, chirurghi, partner ed esperti di sanità pubblica di tutto il mondo in dialogo per discutere il ruolo delle nuove tecnologie, come la realtà mista e l’intelligenza artificiale, in ambito operatorio e per il futuro della medicina. Anche l’Italia viene brillantemente rappresentata da un brillante medico cardiologo e pediatra che si affaccia alle nuove frontiere della sanità a partire da un’esperienza di eccellenza a livello locale.

L’ESPERIENZA ITALIANA: IL CASO DELL’IRCCS POLICLINICO SAN DONATO DI MILANO

Protagonista della tavola rotonda “Feedbacks from Surgeons & Clinicians on the Impact of Mixed Reality in their Daily Practice” il Dott. Massimo Chessa, Responsabile dell’Unità di Cardiologia dei Congeniti Adulti presso l’IRCCS Policlinico San Donato di Milano, coinvolto per offrire il proprio punto di vista sui benefici della realtà mista. L’IRCCS Policlinico San Donato di Milano è, infatti, una realtà all’avanguardia nell’utilizzo delle nuove tecnologie. In collaborazione con la start-up innovativa Artiness, già da un paio d’anni ha iniziato a utilizzare il visore olografico HoloLens 2 nell’ambito della cardiologia e della cardiochirurgia del congenito, a supporto del planning di particolari procedure sia chirurgiche sia di emodinamica interventistica. L’utilizzo della realtà mista consente un miglior dialogo all’interno del team esteso, che in questo tipo di operazioni include figure professionali differenti tra cui principalmente cardiologi e cardiochirurghi, permettendo a tutti di parlare la stessa lingua e di ottenere una visualizzazione tridimensionale più naturale per decidere il migliore approccio da tenere durante gli interventi più complessi in sala operatoria.

Un percorso in evoluzione che al momento vede la Mixed Reality a supporto del planning, ma che s’intende ampliare sempre più fino a raggiungere la sala operatoria o la sala di emodinamica, come già succede in altre discipline come l’ortopedia in tutto il mondo. In questa logica si punta anche ad impiegare la realtà mista a supporto della formazione dei nuovi Medici per renderli pronti all’utilizzo di queste nuove tecnologie. I vantaggi dell’uso estensivo della Mixed Reality sono in primis per il paziente in termini di diagnostica e cure più efficaci, ma altrettanto importanti sono le efficienze abilitate per le strutture sanitarie grazie a nuove modalità di proctoring e collaborazione anche da remoto.

L’uso di HoloLens 2 si inserisce all’interno di un più ampio percorso di innovazione del Gruppo San Donato, che vede l’organizzazione fare leva sulle tecnologie più avanzate a supporto di una migliore cura dei pazienti. Tra queste spicca, inoltre, la sperimentazione avviata per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella diagnostica per immagini e nell’elettrocardiografia, che potrà, in un prossimo futuro, supportare i radiologi nell’interpretazione delle patologie complesse. La lettura automatica delle immagini offre, infatti, un importante aiuto ai medici sia in fase decisionale sia nella creazione di percorsi di trattamento più personalizzati.

“Reputo che iniziative come la 24 ore internazionale di Chirurgia Olografica di Microsoft siano fondamentali per condividere know-how a supporto dell’innovazione del settore sanitario. A partire dalle applicazioni mostrate in occasione della maratona, sarà infatti possibile riflettere sui possibili sviluppi dell’utilizzo di una tecnologia rivoluzionaria come HoloLens 2, per progettare programmi di digitalizzazione concreti e sistemici in grado di migliorare il servizio ai pazienti”, ha dichiarato il Dott. Massimo Chessa, Responsabile dell’Unità di Cardiologia dei Congeniti Adulti presso l’IRCCS Policlinico San Donato di Milano. “L’uso di HoloLens 2 si è rivelata strategico a supporto della valutazione degli approcci terapeutici in situazioni particolari, come tumori cardiaci nei bambini, malformazioni o patologie rare, per valutare la migliore strategia chirurgica o di emodinamica interventistica prima di entrare in sala. Per il futuro mi piacerebbe estenderne l’utilizzo in altri ambiti e una prospettiva interessante a cui stiamo già lavorando è l’impiego della realtà mista a supporto della formazione”.

“Le nuove tecnologie possono fare molto a supporto della Sanità italiana e internazionale ed è fondamentale mettere a fattor comune l’expertise per forgiare una nuova era della sanità, in cui l’approccio alla prevenzione, alla diagnosi e alle cure sia sempre più personalizzato ed efficace. Microsoft s’impegna da sempre a tal fine e con questo obiettivo è nata la maratona #HolographicSurgery, durante la quale siamo stati orgogliosi di condividere anche l’esperienza di un medico italiano come il Dottor Chessa, che presso l’IRCCS Policlinico San Donato di Milano sta valutando da qualche anno l’applicazione della Mixed Reality in ambito cardiologico e cardiochirurgico con buoni esiti”, ha commentato Elena Bonfiglioli, Managing Director and Regional Business Leader Healthcare and Life Sciences, EMEA di Microsoft a margine dell’evento. “La pandemia ha posto grandi sfide alla Sanità, ma al contempo ha accelerato anche in questo settore l’adozione di nuove tecnologie che possono fare la differenza, garantendo in primis continuità dei servizi in risposta all’emergenza, ma consentendo anche di edificare per il futuro in una logica di medicina di precisione. La Mixed Reality offre benefici immediati anche in termini di efficienza per le strutture, ottimizzando gli spostamenti per consulti tra specialisti e proctoring ai più giovani e abilitando nuove forme di collaborazione in sicurezza anche da remoto. Il beneficio ultimo resta però per il paziente, che può così contare su equipe multidisciplinari e internazionali collegate virtualmente e capaci di condividere campo visivo e maneggiare ologrammi per prestazioni di qualità sempre più alta. È con questo presupposto che occorre formare una nuova generazione di ‘HoloDoctor’, in grado di far leva sulle ultime tecnologie per migliorare sempre più le cure ai pazienti”.

 

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