AI IN AZIONE – Dal manifatturiero all’assistenza, l’impatto dell’AI e della realtà mista: intervista a Riccardo Garrè

Riccardo Garrè è amministratore delegato di Ferroli, storica azienda di Verona attiva nel comparto della climatizzazione e del riscaldamento, che nel 2020 si è fatta notare per un progetto molto particolare di mixed reality: MixedReality@Ferroli. Realtà aumentata e mista sono tra le applicazioni tecnologiche più in crescita, con la pandemia, grazie alle potenzialità dell’intelligenza artificiale. A Garré, per un nuovo podcast AI in Azione, abbiamo chiesto che impatto abbia avuto il 2020 sullo sviluppo di un progetto del genere.

“Il progetto è nato all’inizio del 2020 per la riparazione dei prodotti sul campo. Abbiamo attivato questa collaborazione con Hevolus Innovation e Microsoft, con la finalità di arrivare, attraverso i nostri centri di assistenza, all’installatore o al cliente finale con la possibilità di effettuare delle attività che tradizionalmente vengono effettuate in loco”, dice l’AD.

Il progetto infatti si basa sull’utilizzo del visore HoloLens 2 e di software specifici, che permettono di avere una rappresentazione tridimensionale dell’oggetto estremamente fedele alla componentistica del prodotto.

Parliamo, spiega Garrè, di attività commerciali come l’illustrazione di un prodotto per farne vedere le caratteristiche al cliente, “o le attività di formazione dei nostri centri assistenza, fino ad arrivare al supporto remoto di attività di ispezione, manutenzione preventiva e diagnostica”.

Questo progetto, concepito prima della pandemia, è diventato “ancora più forte nel momento in cui il mondo ha cominciato a lavorare in maniera smart e remota”. Qualsiasi applicazione di intelligenza artificiale o realtà mista si basa sulla capacità di utilizzare i dati, da parte dell’azienda: “Ora stiamo investendo moltissimo perché il collaudo delle caldaie sia archiviato in ambiente cloud”, dice Garrè.

L’obbiettivo è “accedere ai dati da remoto, digitalizzando tutto quello che veniva fatto con documenti cartacei, migliorando il servizio e la tracciabilità dei dati, e il loro recupero in un’ottica di intervento e di soddisfazione del cliente”. Sulla digitalizzazione del flusso delle informazioni generate dalle abitazioni, anche in ottica ‘smart home’, c’è ancora spazio per migliorare, dice Garrè.

Alla luce dello sviluppo sempre più veloce di piattaforme intelligenti che acquisiscono dati dalle abitazioni, “stiamo lavorando molto sul risparmio energetico. Con i termostati multicanale” creati in piena ottica ‘smart home’, “si può sicuramente acquisire una pletora di dati sperimentali che permetta l’ottimizzazione della combustione o del consumo dei prodotti elettrici”.

La smart home, insomma, è matura, tecnologicamente. Ma si deve ancora diffondere una cultura di integrazione, “in modo che questa tecnologia sia interfacciabile con i tanti device ‘collegabili’ all’interno dell’abitazione”.

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